Comunisti Milano Zona 1

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Comunisti Milano Zona 1
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B_NORM    
view post Posted on 17/3/2021, 01:12 by: WebmasterFgciMIReply
Enrico Letta potrà pure ben dire che Salvini parla sempre troppo e si occupa di tutto e male, ma si ricordi che l'ignavia del mondo liberal occidentale sulla mancata accettazione dei vaccini russi e cinesi, ancora oggi, è un'arma nelle mani della destra che ha buon gioco, tra tante baggianate, nel dire qualcosa di corretto, ovvero: negare l'accesso a vaccini prodotti in Russia e in Cina per mere ragioni geopolitiche - passatemi il termine - è uno SCHIFO. Soprattutto messi come siamo con le riduzioni delle forniture dalle "fidate" aziende d'oltreoceano.

Ed è per questo che le dichiarazioni del segretario PD milanese Bussolati, con tutto il rispetto, mi appaiono quantomeno penose.

Perché, sicuramente dovuto alla malagestione delle regioni a trazione leghista riguardo alle scorte dei vaccini che sono presenti, ma anche dettato dall'ottusità neocolonialista di questo europeismo atlantico da operetta che non accetta il declino dell'unipolarismo, di questo schifo la politica italiana e l'Unione Europea ne dovranno rispondere, ai cittadini italiani. E in generale ai cittadini di ogni stato europeo complice di queste scelte, queste sì conflittuali e irresponsabili.

Ci vuole l'accesso a TUTTI i vaccini, per la salute di tutti, compresi quello russo, cinese e cubano.

Luca Rodilosso - Segretario PCI Milano Centro Metropoli "S. Lebedev"
Comments: 0 | Views: 17Last Post by: WebmasterFgciMI (17/3/2021, 01:12)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/3/2021, 00:00 by: WebmasterFgciMIReply
Luca Rodilosso – direttore ilcomunista.it - Segetario PCI Milano Centro Metropoli "S. Lebedev"

fonte: https://ilcomunistaonline.wordpress.com/20...tro-centenario/


Gli auguri per il centenario del PCI a tutti i compagni si fanno come fosse una tradizione, per affermare la coerenza di una Storia rispetto a chi la ricorda in nome dei revisionismi e degli opportunismi.
Detto questo, siccome il cambiamento, il miglioramento, il mettere e mettersi in discussione è parte dell’intelligenza umana, è anche giusto rendere onore a una Storia per quello che è stata e che, comunque e in ogni caso, da oggi in poi sarà comunque diversa, anche se animata dagli stessi ideali di giustizia e uguaglianza. L’ottusità, la liturgia fine a se stessa, non servono al comunismo del nuovo millennio, perché oggi siamo immersi, oltre che nella nuova rivoluzione tecnologica e tecnica, nell’assenza dell’utopia e nella fuga – per certi versi anche umana e legittima – da un sacrificio individua che non è più vissuto in nome di una collettività o classe non più percepita come tale.

Dovremo muoverci su un terreno molto meno solido, oserei dire sabbioso, non statico in ogni caso, e lo dovremo fare nonostante tutto, con intelligenza, e con un paziente lavoro di ricostruzione che però consideri la molteplicità della persona, e affini l’analisi non solamente più economica e sociologica, ma anche psicologica dell’essere umano.


Altri ex compagni di viaggio – ormai separati da molto tempo – hanno invece scelto la strada di abbracciare appieno questa imperante individualità capitalistica, mantenendo l’eredità strutturale e organizzativa che è il tesoro politico di un nobile passato.
A tal proposito, pare infatti che Zingaretti abbi detto di non aver mai letto Marx Lenin e Togliatti nell’allora Fgci degli anni ’80: è ovvio che è pura menzogna nonché una ignobile frase ipocrita e di comodo, perché svendendo la propria Storia si pensa di accreditarsi presso il potere profondo euroatlantico, cosa che nel PD non hanno ancora capito dopo 30 anni, che non accadrà mai, perché faranno sempre i paggi, mai i regnanti.
Detto ciò, noi neomarxisti riusciamo benissimo a capire che quella di Zingaretti, così come le altre conversioni “sulle vie di Damasco” (molto affollate ultimamente) sono affermazioni strumentali e ipocrite anche per un altro elemento: la propaganda, l’organizzazione e la strategia del PD zingarettiano ha ancora quell’impronta leninista, purtroppo solo nella struttura, mentre i contenuti sono divenuti profondamente anticomunisti e nemmeno socialdemocratici, per certi versi.

Guardando al mondo che ci circonda, ormai dobbiamo comprendere come questo mondo dei principi non se ne fa più nulla: ad esempio Twitter e Facebook bannano Trump dopo i fatti di Capitol Hill del 6 gennaio 2021 (e al sogge...

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Comments: 0 | Views: 22Last Post by: WebmasterFgciMI (17/3/2021, 00:00)
 

B_NORM    
view post Posted on 27/12/2020, 23:36 by: WebmasterFgciMIReply
Da questi documenti che alleghiamo emerge la firma di Alexandra Ocasio Cortez in solidarietà alla comunità Tibetana negli Stati Uniti e in onore della nascita del Dalai Lama.
Ci rammarica molto che anche i progressisti statunitensi, la cosiddetta "ala socialista" dentro il Democratic Party, sia vincolata se non succube delle strategie imperialiste e divisive perpetrate dagli Stati Uniti a danno dei popoli del mondo.
Sicuramente la battaglia in politica interna negli USA è molto dura, in un paese dove ancora oggi, in piena pandemia Covid, non si riesce a impostare uno straccio di sistema sanitario pubblico e universalistico, per non parlare delle tutele ridicole in materia di licenziamenti e disoccupazione. Battaglia sulle quali la Cortez è in prima linea.
Ma questo non giustifica l'opportunismo politico in materia di relazioni con comunità straniere o di condivisione della strategia imperialista del proprio paese: i fatti reali, concreti, sono che in Tibet prima dei cinesi vigeva la servitù della gleba e una spietata teocrazia feudale, con a capo i monaci Lama, con numerose testimonianze di efferatezze e violenze sui contadini e la servitù.
Poi si può discutere di tutto il resto, compresa la massiccia immigrazione cinese in Tibet, ma non esistono paragoni o discussioni con gli eredi politici di situazioni obbrobriose e retrograde, con un ceto politico che non pensava neanche all'acqua potabile nelle abitazioni.
Come comunisti italiani, come PCI, biasimiamo tale solidarietà politica, mettendo in guardia dagli errori storici compiuti da una sinistra radical chic che tanto male ha portato alla credibilità della sinistra tutta, in Italia e nel mondo. Errori che speriamo la Cortez non commetta in futuro su altri fronti che la vedono doverosamente impegnata.

Luca Rodilosso - Segretario PCI Milano 1 Metropoli "S. Lebedev"





Comments: 0 | Views: 22Last Post by: WebmasterFgciMI (27/12/2020, 23:36)
 

B_NORM    
view post Posted on 19/11/2020, 23:51 by: WebmasterFgciMIReply
Questo 2020 è un anno che rimarrà impresso in ognuno di noi, per le difficoltà che ci ha portato ad affrontare su ogni campo, sanitario, sociale, economico.
La nostra regione e la nostra città sono state duramente colpite dall'epidemia di Sars Cov2, e più che mai in questi mesi si è sentito il bisogno di un nuovo piano di governo dei nostri territori, che ponga al centro i cittadini e l'assistenza sanitaria di territorio, oltre che un rafforzamento delle strutture sanitarie pubbliche.

Moltissime famiglie soffrono le chiusure degli esercizi commerciali, i ritardi nei pagamenti delle casse integrazioni, le chiusure delle attività dei servizi e del turismo, e non si riesce ancora a concepire quanto sarà il danno e le conseguenze sull'economia e sul mercato del lavoro una volta che terminerà il blocco dei licenziamenti per motivi economici.

Certamente sfide e problemi immani ci attendono, ma una cosa, al momento, ci sentiamo di ribadire: i comunisti ci sono, anche nel cuore della capitale finanziaria e della gestione economica del paese, e cercano in ogni modo di resistere e organizzarsi per portare un domani delle risposte ai grandi cambiamenti e stravolgimenti che attendono la società e in
particolare le classi subalterne. Classi sociali che si trovano non solo nella condizione economica di oppressione, ma anche psicologica, emotiva, culturale. Noi comunisti della sezione del centro metropolitano di Milano, dei poli universitari, dei lavoratori dei servizi, ci rendiamo conto che ad oggi è fondamentale come primo elemento e arma la Comunicazione.

Ecco perché la sezione ha scelto la nuova intitolazione a Sergey Lebedev, scienziato nel campo dell'ingegneria elettronica e ideatore dei primi computer in Unione Sovietica. Valori di umanesimo e solidarietà che appaiono antichi abbiamo il dovere morale di portarli nell'oggi, per combattere al meglio possibile ogni ingiustizia e cercare di governare questa impetuosa
transizione tecno-economica cecando di eliminarne gli squilibri.

Comunisti da sempre, a Milano.
Anche tu, aderisci al Partito Comunista Italiano.

Attached Image: volantino 2020

volantino 2020

Comments: 0 | Views: 16Last Post by: WebmasterFgciMI (19/11/2020, 23:51)
 

B_NORM    
view post Posted on 5/11/2020, 01:43 by: WebmasterFgciMIReply
A breve torneremo ad aggiornare il nostro sito di sezione.
Ci teniamo intanto a comunicare che abbiamo una nuova mail di riferimento:

[email protected]
Comments: 0 | Views: 19Last Post by: WebmasterFgciMI (5/11/2020, 01:43)
 

B_NORM    
view post Posted on 16/2/2018, 13:28 by: WebmasterFgciMIReply
20 gennaio 2018
La strage, perché di questo si tratta, in un posto di lavoro a Milano nel quartiere di Greco, con 4 operai morti per emissioni di azoto, pone il problema per l’ennesima volta, purtroppo, di come le leggi italiane anche promosse sotto buoni auspici, si pensi al decreto sulla sicurezza del lavoro n. 81/2008, vengano poi rese nulle o puramente burocratiche dalle resistenze e dalla negligenza del mondo delle imprese. Questo al di là del singolo caso sul quale approfondirà la magistratura.
Di fronte a una politica che litiga sul nulla o ingigantisce i problemi legati all’immigrazione creando un nemico esterno tra i poveri del mondo, questa tragedia riporta prepotentemente all’attenzione dei cittadini l’unico vero problema cardine della società: quello dei diritti dei lavoratori.

Luca Rodilosso – Coordinatore Fgci Lombardia – comunicazione PCI Milano e Lombardia.

Tags:
greco,
lavoro,
milano,
morti,
operai
Comments: 0 | Views: 35Last Post by: WebmasterFgciMI (16/2/2018, 13:28)
 

B_NORM    
view post Posted on 14/7/2016, 22:47 by: WebmasterFgciMIReply




Pubblichiamo il testo integrale della lettera di Mauro Alboresi, Segretario Nazionale del PCI, di cui oggi Il Manifesto ha pubblicato uno stralcio.




Luciana Castellina, in un breve commento apparso sulle pagine de Il Manifesto, imputa alla lista POTERE al POPOLO un grave limite. Tale lista, infatti, ignorerebbe la complessità del pensiero comunista, si limiterebbe alla mera espressione di bisogni pur sacrosanti, mancando di una qualsivoglia analisi della situazione in cui si opera e di una strategia che renda quella rivendicazione praticabile. Ciò meriterebbe l’aspra critica di Lenin, Gramsci, Togliatti. Come PCI- un soggetto politico nato da un anno e mezzo, attraverso un processo assai più ampio di quello al quale è solito ricondurlo Il Manifesto, ossia alla mera prosecuzione del PdCI- non siamo d’accordo con la tesi sostenuta. Tale lista, come noto, è nata su proposta del collettivo napoletano je so’ pazzo ed in breve ha acquisito il sostegno di diversi partiti, associazioni, movimenti, comitati, collettivi, di tante e tanti che non si riconoscono nelle diverse proposte in campo.
Siamo quindi di fronte ad una lista plurale, nella quale si ritrovano esperienze ed idealità diverse, e che come tale andrebbe valutata e sottolineata, evitando tra l’altro di ricondurla all’egemonia di questa o quella soggettività, semplicemente perché ciò non corrisponde al vero. La situazione nella quale si è chiamati ad operare è stata ampiamente analizzata dai componenti la lista. E’ in relazione ad essa, al portato della globalizzazione affermatasi all’insegna della concentrazione del capitale finanziario, dell’imperante cultura liberista, dell’austerità, che discende l’esigenza di operare una radicale rottura con le politiche date, largamente riconducibili ai governi di centrodestra e di centrosinistra da molto tempo alla guida del Paese. È in relazione a ciò che si sostanzia il no al PD, al centrosinistra, qualunque sia la sua articolazione, ma anche il porsi in alternativa a LIBERI ed UGUALI che, come noto, guarda al rilancio del rapporto con l’uno e con l’altro. Ciò non significa non porsi la questione delle condizioni funzionali ad affermare i bisogni sacrosanti che la lista evidenzia, significa, molto semplicemente, non ritenere possibile determinare ciò dando semplicemente vita ad una lista più ampia a sinistra, come da tempo Luciana Castellina ritiene necessario…

Edited by WebmasterFgciMI - 13/2/2018, 16:42

Tags:
elezioni2018,
poterealpopolo
Comments: 0 | Views: 36Last Post by: WebmasterFgciMI (14/7/2016, 22:47)
 


B_NORM    
view post Posted on 9/6/2015, 10:09 by: WebmasterFgciMIReply
da www.ilcomunista.it

Sentendo il discorso di insediamento nel ruolo di Presidente della Repubblica pronunciato oggi, si può dire che sono belle parole quelle di Mattarella. Sono le belle parole di ciò che è giusto che sia, di ciò che nessuno mette in discussione a meno che non ci sia particolare sadismo. La Costituzione è una grande conquista. Ma tutte le più belle cose vivono solo un giorno, come le rose; oggi stiamo vivendo delle rose in naftalina. Non ci stiamo accorgendo che la Costituzione è tradita ogni giorno, dalla retorica di guerra e di pace, dalla retorica dell’Unione economica monetaria.

A Milano si dice “piutòst che nient, l’è mej piutòst”.

Facciamo che’l piùtost per una volta se lo ciuccino gli altri. Per una volta diciamo che serviamo a qualcosa, che il ruolo del conflitto rimane comunque necessario per un sistema, che il sistema stesso ha bisogno di sfide esterne ad esso persino per migliorarsi e mettersi in discussione, per quanto bello possa apparire nelle sue sacre istituzioni.
Perché se no, compagni, la logica è sempre quella: non esistono terre di mezzo, si entra nel PD, e Renzi ha sempre e comunque ragione. E non si esiste più.

ll capolavoro di potere che Renzi ha elaborato con l’elezione di Mattarella ha pochi eguali nella storia di questa seconda Repubblica. Rimane ancora più evidente, quindi, l’inconsistenza della sinistra Pd e di Sel quali attori che possono indirizzare il conflitto sociale. E mi chiedo perché dentro pcdi e prc si insista a considerare percorsi di unità che non hanno alcun senso con questi soggetti, che vagheggiano ancora di un possibile ritorno al centro sinistra che la Storia ha già sepolto. I 5 stelle, ben sapendo che sono infiltrati da ogni dove e strumenti anch’essi di questo equilibrio ciclico del capitalismo, rimangono gli unici a dare un respiro non testimoniale al conflitto col potere. Ed è lì che dobbiamo calcare e incalzare, se non irrompere in quella area di consenso e riprendere la posizione che ci spetta, togliendola a demagoghi orientati tendenzialmente a destra come Grillo e Casaleggio, smettendola una buona volta di perdere tempo.

E’ dura da ammettere, ma l’esistenza politica a cui non si rinuncia, e che si difende con i denti, in certi passaggi storici va ricostruita, e passa per il coraggio della rottura.

Luca Rodilosso – redazione ilcomunista.it
Comments: 0 | Views: 41Last Post by: WebmasterFgciMI (9/6/2015, 10:09)
 

B_NORM    
view post Posted on 14/10/2014, 15:05 by: WebmasterFgciMIReply
da http://ilcomunistaonline.wordpress.com/201...agliate-prassi/

di Luca Rodilosso

Da qualche tempo, nella sinistra anticapitalista e quindi nei fatti in tutti quei segmenti di mondo comunista (buona parte del pdci e prc, collettivi vari tra cui rete dei comunisti, militant, altri partiti tra cui il csp) ci si interroga a che gioco stia giocando il Movimento 5 Stelle, soprattutto nell’ambito della propria posizione sulle guerre (imperialiste) in medio oriente e in est europa, e nei rapporti con l’Europa stessa.

Ci sono state aperture molto positive – nell’ottica antimperialista – anche se caotiche, irregolari e discontinue, da parte di diversi esponenti del mondo politico a 5 stelle, ultimo ma non unico il caso di Di Battista rispetto alla retorica degli “interventi umanitari armati”. Molta società civile, tra cui la sempre presente Emergency di Gino Strada, combatte da anni con l’idea distorta dell’intervento armato per tutelare la democrazia, questa o quella fazione che si vedono da trent’anni e più in lotta con rifornimenti alternati di armi e di aiuti – a seconda dei casi e della loro condizione.

Eppure queste prese di posizione, pur importanti, denotano l’insufficienza e l’incompletezza nell’analisi e nella strategia di quello che nel mondo realmente accade, da parte di un “campo politico” alternativo che in Italia – diatribe di avanspettacolo a parte – fatica ad emergere.

In effetti c’è da chiedersi come mai il Movimento 5 Stelle, nato su una forte ondata di antipolitica e antipartitismo, prendendosi peraltro l’endorsement, a inizio 2013, perfino dell’ambasciatore americano in Italia – suscitando fastidio nel Pd e nell’allora Pdl – stia permettendo – perché assumere una posizione, per un movimento leaderistico, su temi così complessi è faccenda altrettanto complessa – a molti suoi esponenti di prendere posizioni di rottura con lo storico equilibrio euro-atlantico.

Non ci devono stupire le rotture interne al quadro dell’alleanza atlantica – basti pensare a De Gaulle, a Craxi che negò agli americani la base di Sigonella, ma esse provenivano da linee politiche che avevano un quadro preciso nella collocazione storica e soprattutto avevano una visione nazionale su diversi temi, più o meno condivisibile.

Qua si sta parlando invece di un calderone politico, emerso – o per i più maligni “creato”- da un lato per evitare che prendessero piede nella politica partitica italiana quei segnali di cambiamento sociale emersi con la vittoria dei 4 referendum del 2012 su nucleare, giustizia e acqua pubblica, e dall’altro proprio per usare la rabbia sociale derivante da questo mancato cambiamento NEI PARTITI, e n...

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Comments: 0 | Views: 42Last Post by: WebmasterFgciMI (14/10/2014, 15:05)
 

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