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| VII congresso provinciale PdCI Milano – 13-14 luglio 2013
Intervento di Luca Rodilosso – Segretario Zona 1 e Coordinatore FGCI Milano
Il fatto, positivo, che ci troviamo qua, oggi, a confrontarci e a guardarci in faccia, per capire chi siamo e che cosa vogliamo, nella nostra dimensione di esseri umani alla pari, non era scontato.
Mi viene male a pensare a come ci sia voluto così tanto tempo, e così tante sconfitte e pesanti colpi, prima che si iniziasse, peraltro senza nemmeno una chiara e profonda certezza, a riprendere in mano e concepire il confronto alla pari. Confronto, nel partito e nel campo politico della sinistra, che in questi anni è stato insufficiente e inadeguato. Spiegazioni per dare un senso a milioni di voti che sono andati per altre strade (ad esempio nel Movimento 5 Stelle), a migliaia di compagni persi o sfiduciati, a organizzazioni che hanno mantenuto un assetto oligarchico di gestione, di guerra per bande contrapposte, di militarizzazione forzata e reciproca, pur con tutte le attenuanti circostanziate… come dicevo, spiegazioni che non siano perlomeno impietose… non se ne possono dare.
Il buonsenso è una buona arma, accompagnata da un po’ di psicoanalisi collettiva – e non solo.
Sarà perché ci sono compagni con più tempo a disposizione di me, sarà per la mia indole personale più umanistica e meno dottrinaria, che cercherò di concentrarmi più su questi aspetti di vita collettiva che ci hanno riguardato. Anche perché, e di questo me ne da dimostrazione l’esperienza fin qui maturata, sono pochi i compagni che ne parlano.
Per dare un’immagine a quello che siamo stati, in questi anni, e a quello che siete stati negli anni ’90, quando i cartoni animati di intrattenimento capitalistico influenzavano la mia giovane mente, mi viene da indicare proprio un documento audiovisivo sulla storia del nostro partito, il PdCI, fatto nell’anno 2001.
Per dare un senso di continuità, in quel documento audiovisivo i riferimenti alla storia del PCI erano zeppi di immagini di piazze, di lavoratori, di scioperi, di mobilitazioni; passando alla prima Rifondazione si incominciano a vedere, alternate alle piazze, le facce di molti dirigenti, molti di più del singolo ruolo di Segretario rimasto nell’immaginario collettivo e di massa. Quindi già si intravede la chiusura su noi stessi, rispetto a una società in continuo cambiamento. Il PdCI, nato per un motivo corretto ma già compromessosi poco tempo dopo con l’appoggio al Governo D’Alema nella guerra alla Serbia, ne segna l’epilogo, con le immagini quasi esclusive di parlamentari, membri della segreteria e qualche manifestazione di rito.
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